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Weekend a Manama, Bahrain: una raccolta di immagini

MANAMA (BAHRAIN). Un breve viaggio in Bahrain, piccolo Stato insulare del Golfo Persico, per visitare la sua capitale Manama, tra grattacieli, deserto, reperti archeologici e Formula 1: scopri la città attraverso una gallery fotografica.


Nella foto: Manama, Bahrain World Trade Center


di Vittorio Schieroni

Direttore ARTSTART


Il Regno del Bahrain (o Bahrein) è composto da 33 isole poste a poca distanza dalle coste dell'Arabia Saudita e del Qatar, nel Golfo Persico, la più grande delle quali dà il nome allo Stato. Emirato fino al 2002, è ora una monarchia costituzionale retta dalla famiglia Al Khalifa, dopo aver subito nei secoli diverse dominazioni: in Età moderna si ricordano quelle portoghese, persiana, omanita, ottomana, fino al protettorato britannico, che terminò nel 1971, data della definitiva indipendenza del Paese. Noto principalmente per il petrolio e le perle, ospita il Gran Premio del Bahrain, gara automobilistica di Formula 1 in notturna sponsorizzata dalla linea aerea Gulf Air.


In un weekend si riesce a visitare bene la capitale Manama, nella cui area metropolitana si raccoglie più o meno un quarto della popolazione del regno, città conosciuta nelle cronache fin dal 1345 e sorta in una zona abitata dall'uomo da circa 5000 anni. Un luogo di contrasti dove modernità e tradizione convivono, tra grattacieli avveniristici e il deserto a fare da contesto.


Meritano una visita Qal'at al-Bahrayn, sito storico e archeologico creato dall'uomo fra il 2300 a.C. e il XVI secolo, Patrimonio dell'Umanità UNESCO con la sua fortezza portoghese, il Museo Nazionale del Bahrain, che custodisce reperti dell'antica civiltà Dilmun, il Souq, vecchio e caratteristico bazaar della città, il Bahrain World Trade Center, complesso di due grattacieli gemelli collegati da tre passerelle che reggono altrettante turbine eoliche, diventato nel corso del tempo uno dei simboli di Manama.


Nella gallery fotografica: immagini di Manama (clicca sulle immagini per ingrandirle)


Le immagini che accompagnano il testo sono state scattate da Vittorio Schieroni nel corso del suo soggiorno a Manama nel febbraio 2023.

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