COLICO (LC). Una gallery fotografica per scoprire l'Abbazia di Piona, un gioiello del romanico lombardo immerso nella natura, un luogo antico fatto di silenzio e di pace.
di Vittorio Schieroni
Direttore ARTSTART
Ho scoperto l'Abbazia di Piona una mite domenica di novembre, mentre le luci del primo pomeriggio e i colori autunnali rendevano ancora più suggestivi il lago accanto a cui sorge e la rigogliosa natura circostante, le montagne innevate sullo sfondo.
Sulla sponda lecchese del Lago di Como, sull'estremità della penisola detta Olgiasca, a poco più di un'ora da Milano, è possibile sottrarsi momentaneamente alla frenesia della contemporaneità accedendo a questo luogo di grande spiritualità dove risiede una comunità di monaci cistercensi. Della primitiva chiesa dedicata a Santa Giustina, databile intorno agli anni 616-617, rimane forse solo il rudere di un'abside; sarebbe seguita, più tardi la fondazione di un priorato con il complesso abbaziale, che faceva capo a Cluny e al suo importante movimento riformatore.
Tanti i rimaneggiamenti e le trasformazioni che l'Abbazia ha subito nel corso dei secoli, così come gli stravolgimenti della storia e le dominazioni in questo territorio strategico tra la Valtellina e milanese, tra Italia e resto d'Europa, con una progressiva decadenza, la trasformazione in un'azienda agricola e infine la rinascita del monastero grazie alla donazione della famiglia Rocca alla Congregazione di Casamari. Al visitatore e al pellegrino dei nostri giorni rimangono il silenzio e la pace che si possono assaporare visitando questo pregevole complesso abbaziale in stile romanico lombardo con influenze transalpine: li si può incontrare sostando nella Chiesa di San Nicola o nel bel chiostro duecentesco, dove sono esposti gli astratti e colorati dipinti del monaco pittore Fra Pier, passeggiando nell'oliveto oppure a pochi metri dal lago.
Un luogo di fede, arte, storia e natura per tornare alle origini.
Nella gallery fotografica il complesso dell'Abbazia di Piona (clicca sulle immagini per ingrandirle)
Le immagini che accompagnano il testo sono state scattate da Vittorio Schieroni durante la sua visita all'Abbazia di Piona il 19 novembre 2023.
