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La poesia di luci di Munro negli scatti di Marcucci

PASO ROBLES (CALIFORNIA). Nel nuovo appuntamento di "Arte dagli USA", Cynthia Penna, Art director e curatrice di ART1307, Istituzione culturale con sedi a Napoli e Los Angeles descrive la poetica installazione di Bruce Munro interpretata dall'artista Carlo Marcucci attraverso i suoi bellissimi scatti fotografici.



di Cynthia Penna

Direttore artistico e curatore

ART1307 Napoli - Los Angeles


Quando un artista guarda un altro artista e lo ammira senza invidiarlo, la poesia che nasce dalle sue immagini ha un sapore diverso e più "gustoso".

Carlo Marcucci, artista americano di origini italiane, si è recato a Sensorio nei pressi di Paso Robles in California per guardare, scoprire ed ammirare la immensa installazione di Bruce Munro realizzata con migliaia di piccole luci disperse nei campi di grano.

L'intera installazione si compone di migliaia di bulbi luminescenti che assomigliano ad una pallina da ping-pong mantenuti da uno stecco e illuminati con energia solare attraverso una rete di fili anch'essi luminescenti che si interconnettono formando una sorta di ragnatela sul terreno.

Munro non è nuovo a questo genere di installazioni luminose, avendo realizzato questi "Field of light" molte volte e in diversi luoghi del mondo in primis nel deserto Australiano ad Uluru nel 1992 e poi in Danimarca, in Sud Corea, un po' dovunque negli Stati Uniti e poi ad Edimburgo, in Cornovaglia, a Bath nella sua natia Gran Bretagna. Ma le immagini che ci offre Marcucci hanno un sapore diverso dallo stereotipo di immagine da "ricordo" che pure questo genere di installazioni spesso ispira.

Queste immagini cercano di scavare più nel profondo, di capire non solo il punto di vista tecnico, ma piuttosto le ragioni a base di una scelta artistica non convenzionale e molto emozionale. Le installazioni di Munro, come sembra sottolineare Marcucci con le sue foto, nascono per accumulazione che in questo caso si espande su un territorio vastissimo anziché in uno spazio ristretto come all'interno di un quadro (Arman), o di una stanza (Sandy Skoglund). Non sono operazioni di Land Art pur sconfinando in essa; si confondono col territorio e se ne distaccano continuamente in una sorta di apparire/sparire alla vista con la luce del sole quando non sono illuminate, per poi rivelarsi di notte come migliaia di lucciole che volano nei campi. Una allusione continua alla Natura ed un'altra, all'uomo che con la scoperta tecnologica ha permesso tutto ciò.


"Carlo Marcucci, artista americano di origini italiane, si è recato a Sensorio nei pressi di Paso Robles in California per guardare, scoprire ed ammirare la immensa installazione di Bruce Munro realizzata con migliaia di piccole luci disperse nei campi di grano".

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Un bilanciamento tra uomo e natura: tra capacità inventiva dell'uomo nella sua più alta manifestazione e una Natura che accoglie questa modifica temporanea come se fosse una parte di sé.

Se guardiamo le fotografie di Marcucci scattate di giorno l'immenso campo appare come popolato da una fioritura di fiori bianchi: l'installazione non è invasiva del territorio, ma si assimila ad esso quasi impercettibilmente ad una visione d'insieme. Marcucci ha registrato tutti i mutamenti che l'opera subisce in diversi momenti della giornata. All'imbrunire l'opera si tinge di bianco: da una certa prospettiva sembra di essere immersi in un campo coperto di neve candida.

Ma poi arriva la notte e l'opera si accende di colori: masse colorate e immobili, un affollamento di presenze a sottolineare più che altro una umanità silente ma cionondimeno più che presente.

Una umanità che parla solo con la sua presenza e sembra voler affermare: "io ci sono, qui e adesso".

Mai una installazione di Munro è stata presentata più sapientemente, più profondamente e più poeticamente.

Concludiamo con le poetiche parole dello stesso Bruce Munro:

"I wanted to create an illuminated field of stems that, like the dormant seed in a dry desert, would burst into bloom at dusk with gentle rhythms of light under a blazing blanket of stars".


Le immagini pubblicate insieme al testo sono state gentilmente fornite da Cynthia Penna con l'autorizzazione dell'Autore, Carlo Marcucci.


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