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Dall'Orcia al Brunello: intervista a Donatella Cinelli Colombini

MONTALCINO (SIENA). Per la rubrica "Vinum et Amo" di ARTSTART, Elena Amodeo intervista Donatella Cinelli Colombini, titolare di due Cantine toscane d'eccellenza tutte al femminile, straordinario connubio fra la zona di Montalcino e la Val d'Orcia.


Nella foto: Fattoria del Colle - Violante Colombini, Donatella Cinelli Colombini, Elena Amodeo


di Elena Amodeo

Art Consultant, Wine Specialist

Co-Owner MADE4ART


Campi di grano adagiati su morbide colline, filari di cipressi e di viti, orizzonti interminabili che si dirigono verso l'infinito: ci troviamo nella zona tra la Val d'Orcia e Montalcino e anche quest'anno la profonda passione che mi lega alla Toscana mi ha portata a esplorare questa Regione, con la sua magia e naturalmente le sue grandi cantine vitivinicole.

Durante i miei giorni di permanenza si stava svolgendo l'importante manifestazione "Cantine Aperte" organizzata ogni anno tra maggio e giugno dall'Associazione Movimento Turismo del Vino Toscana che per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri si è ampliata quest'anno con il progetto "Vigneti Aperti sotto il segno di Dante", ulteriore iniziativa per valorizzare l'enoturismo in Toscana nell'ottica di una ripartenza positiva dopo questo difficile periodo storico, con un calendario molto ampio e articolato da maggio fino a dicembre 2021.

Degustazioni, letture, approfondimenti culturali, mostre, visite in luoghi storici: ciascuna Cantina ha aperto le porte al pubblico con un programma eterogeneo e strettamente legato al territorio. Una lista di proposte davvero invitanti, sotto tutti gli aspetti e alle quali avrei volentieri partecipato a tutte. Tra quelle selezionate ho scelto Donatella Cinelli Colombini, Azienda che da tempo stimo e apprezzo sia per le sue eccellenze in campo enologico e le importanti iniziative in ambito culturale, come il Progetto Prime Donne e il Premio artistico-letterario, sia per una non comune particolarità, l'essere la prima cantina italiana con un organico interamente al femminile.

L'Azienda rappresenta uno straordinario connubio fra la zona di Montalcino e la Val d'Orcia, in quanto proprietaria di due Cantine, che ho visitato entrambe, situate ciascuna in una delle due rispettive zone vinicole. Nella prima, Casato Prime Donne con sede a Montalcino, viene prodotto in diverse versioni la ben nota Docg Brunello di Montalcino, anima della Toscana, insieme a molti altri interessanti vini come il Rosso di Montalcino e il Vinsanto. Nella seconda Azienda, situata nel cuore della Val d'Orcia e che prende il nome di Fattoria del Colle, si producono vini di altrettanta eccellente qualità alcuni dei quali appartenenti all'Orcia Doc, composta da un blend a base di uve Sangiovese e vitigni autoctoni secondo disciplinare.

A darmi il benvenuto presso Fattoria del Colle sono state proprio Donatella e sua figlia Violante, che mi hanno riservato una splendida accoglienza mostrandomi la tenuta e le aree di produzione. Dopo una piacevole passeggiata nei giardini, tra opere d'arte e vedute mozzafiato, mi hanno accompagnata alla Cantina, recentemente ampliata dalla giovane architetta Elisa Boldi con uno straordinario progetto che si ispira alle forme e ai colori delle querce durante i mesi invernali, le cui silhouette sono state realizzate tramite lastre di ferro appositamente arrugginite disposte lungo tutto il perimetro dell'edificio, dove si erge una terrazza panoramica. Completano la tenuta una villa cinquecentesca, un'antica Cappella e diverse opere d'arte realizzate ad hoc per l'Azienda, dislocate sia negli spazi interni sia all'esterno. Un vero e proprio museo a cielo aperto, come anche Casato Prime Donne, l'altra Cantina situata a Montalcino dove ho partecipato a un evento molto suggestivo organizzato appositamente per "Cantine Aperte": una degustazione enomusicale di quattro vini rappresentativi dell'Azienda, nello specifico il Chianti Superiore, il Rosso di Montalcino, il Brunello di Montalcino e il Vinsanto, abbinati a quattro brani musicali selezionati dal musicista e sommelier Igor Vazzaz e degustati in quattro ambienti diversi in cui si potevano ammirare diverse installazioni artistiche. Fra le numerose opere che ho ammirato ci tengo a citare "The Dove's Flight", performance di immagini di Roberto Turchi dedicata all'attivista per la pace Chaimaa Fatihi, vincitrice del Premio Casato Prime Donne 2016. Un'esperienza che mi ha permesso di comprendere a pieno la filosofia aziendale e che ho scoperto ancor meglio durante l'intervista a Donatella Cinelli Colombini, figura straordinaria in ambito non solo vinicolo ma anche culturale: ex Assessore al Turismo di Siena, ideatrice e fondatrice nel 1996 di "Cantine Aperte", nonché una delle personalità più attive nel panorama vinicolo della zona che da anni insieme alla figlia Violante si dedica a portare avanti un'attività che è simbolo di eccellenza.

Un'Azienda forte, proiettata verso la valorizzazione e il futuro del territorio, un cantiere in evoluzione che ci tengo a condividere attraverso il racconto in prima persona di questa donna eccezionale.


Nella gallery fotografica: l'Azienda Donatella Cinelli Colombini


Elena Amodeo: Prime Donne rappresenta un progetto fondamentale per la sua Azienda, insieme al Premio artistico e letterario che ne deriva. Vorrebbe raccontarci quando sono nati e con quale spirito?


Donatella Cinelli Colombini: Progetto Prime Donne nasce con la Cantina Casato Prime Donne, a fine anni Novanta, in un momento in cui mi resi conto che c'era una evidente differenza tra le opportunità che avevano gli uomini rispetto alle donne. Decisi allora di creare una Cantina con un organico completamente al femminile, uno staff che dimostrasse la possibilità da parte delle donne di lavorare in vigna e creare grandi vini anche senza la prestanza fisica maschile. Da questa idea nacque la volontà di un progetto per creare un Brunello dedicato proprio a loro in quanto a quell'epoca, ma anche attualmente, questa tipologia di vino è acquistato prevalentemente da uomini e pensato per un consumatore maschio abbastanza avanti con gli anni. Fu così che radunai un gruppo di quattro assaggiatrici chiamate da tutte il mondo che conoscessero bene la zona di Montalcino, il vitigno Sangiovese ed essere in grado di dialogare tra loro per contribuire alla scelta di un vino che a loro piacesse. Attualmente queste quattro figure sono due Master Wines, una inglese e una svedese, una enotecaria tedesca e una sommelier italiana, che definiscono di anno in anno il percorso del vino e la sua uscita finale.

Il Brunello di Montalcino Docg Prime Donne, questo il suo nome, è stato come una bandiera per la nostra attività enologica, un simbolo di uno schieramento che dimostra che non valiamo meno degli uomini. Da questo progetto scaturisce la parte del Premio dove ci sono due sezioni, una più giornalistica e fotografica di chi promuove il territorio di Montalcino, e un'altra dedicata a tutte quelle donne che hanno cambiano il profilo femminile portando a un'evoluzione. Un esempio è Chiara Gama, del Friuli Venezia Giulia e nata da una famiglia meno avvantaggiata di altre, che è diventata la capitana della Nazionale di calcio femminile portando questa disciplina negli sport professionisti. Una donna che ha portato un cambiamento e che per la nostra Azienda rappresenta un esempio da valorizzare. Naturalmente non tutte come Chiara hanno superato il gradino per arrivare al traguardo, ma l'importante è provarci. Con lo stesso spirito ho chiesto a dei giovani artisti toscani di eseguire delle opere che ho posizionato insieme alle dediche per le vincitrici negli spazi aperti e in mezzo alle vigne. Un lavoro che ho portato avanti seguendo tre principi fondamentali. Il primo valorizzare il terreno agricolo, che non è di serie B, in quanto rappresenta il principio da cui nasce il vino, in secondo luogo incentivare i giovani, molti dei quali oggigiorno si mostrano restii a osare in una nuova impresa per il timore di fallire, mentre ci vogliono forza e incoraggiamento. Il terzo motivo è che le dediche alle vincitrici sono dei messaggi forti da diffondere. Carla Fracci ha scritto "sei al centro del mondo". Un mondo di armonia e di pace che tutti dobbiamo preservare.


Elena Amodeo: Parlando dei vostri vini, alcuni dei quali ho avuto il piacere di degustare durante l'evento che si è svolto presso Casato Prime Donne, devo dire che quello che mi ha affascinato di più e credo rappresenti al meglio, insieme al Brunello Prime Donne, la vostra filosofia aziendale sia Cenerentola, Orcia Doc prodotto presso la vostra azienda Fattoria del Colle e che appartiene a una Denominazione, che ci tengo a sottolineare, nata il 14 febbraio 2000, il giorno di San Valentino. Un vino che sembra rispecchiare davvero una fiaba, sia per la sua storia sia per la magica etichetta che primeggia sulla bottiglia. Un vino importante e da invecchiamento che, come riportato in etichetta, è ottenuto da un blend composto da 65% Sangiovese e 35% Foglia tonda, vitigno quasi in via d'estinzione. Qual è stata l'origine di questo vino, mi riferisco in particolare alla scelta del Foglia Tonda, e come è avvenuto il suo debutto sul mercato?


Donatella Cinelli Colombini: Direi quasi per caso. Io mi sono imbattuta nel foglia tonda in un'enoteca italiana dove presentavano tre vitigni autoctoni in via di estinzione, tra cui questo che mi parve il più promettente. Il Foglia Tonda, con la sua carica, mi sembrava adatto per controbilanciare il sangiovese, vitigno aristocratico, e se ammetto che all'inizio fu difficile coltivarlo in vigna perché era un vitigno abbandonato da un secolo e se ne conosceva poco. Tra il 2000 e il 2010 è stato un continuo sperimentare, finché riuscimmo a capire qual era la situazione ideale sia a livello di terreno ed esposizione, sia per la vinificazione e l'affinamento. E finalmente il vino superò i 90 centesimi e fu come quando su un palcoscenico si accendono le luci. Anno dopo anno si conquistò il mercato con l'annata 2001, con la sensazione che la Principessa, il Foglia Tonda, avesse accalappiato il Principe azzurro, il Sangiovese. La mia idea era quella che se l'Orcia non avesse avuto un uvaggio suo, diverso dal Nobile e dal Brunello, non avrebbe potuto emergere rispetto ai due colossi. E questo uvaggio doveva nascere da un volere collettivo di tutte le aziende. Per le Aziende che intrapresero questa impresa fu un successo, in quanto fu salvato un vitigno in via d'estinzione e dal carattere tutto toscano.


Nella foto lo staff dell'Azienda Donatella Cinelli Colombini


"Una storia emozionante, che dimostra anche se brevemente l'impegno dell'Azienda Donatella Cinelli Colombini in ambito enologico, artistico e culturale. Un'Azienda che è sinonimo di impegno e passione, e che consiglio vivamente di visitare, per una degustazione o un piacevole soggiorno".

Le immagini che accompagnano il testo sono state gentilmente fornite da Donatella Cinelli Colombini oppure sono state scattate da Elena Amodeo durante le sue visite alle Aziende.


Per informazioni: Donatella Cinelli Colombini www.cinellicolombini.it

Cantina Casato Prime Donne Località Casato 17 53024 Montalcino (SI) Tel. +39.0577.849421


Cantina - Agriturismo - Ristorante

Fattoria del Colle Località Colle 53020 Trequanda (SI)


Associazione Movimento Turismo del Vino Toscana


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