Milano Design Week. Maison Perrier-Jouët: vivere e degustare l'arte di un territorio
- ARTSTART
- 22 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 23 apr
MILANO. Per la rubrica "Vinum et Amo" Elena Amodeo descrive ai lettori di ARTSTART l'evento di Maison Perrier-Jouët per la Milano Design Week 2025.

di Elena Amodeo
Art Consultant, Wine Specialist
Co-Owner MADE4ART
Anche per l'edizione 2025 della Milano Design Week, la manifestazione più importante a livello internazionale che ha reso la capitale lombarda punto di riferimento nel panorama del design, Maison Perrier-Jouët ha regalato ai propri visitatori un'esperienza unica in un connubio tra vino, arte, storia e bellezza del proprio territorio ed ecosistema. Un legame che da sempre attira la mia attenzione e dove spesso il settore vitivinicolo ne è portavoce, in quanto è in grado di produrre e di creare connessioni straordinarie su tematiche e ambiti apparentemente diversi.
Nella splendida cornice di Belle Epoque Society, uno spazio allestito presso dOT - design Outdoor Texture al Chiostro della Chiesa di San Marco nel cuore di Brera, Perrier-Jouët ha creato un luogo dove convivessero arte e natura, una tematica da sempre presente nella filosofia della nota Maison di champagne e di cui le raffinate e "floreali" bottiglie conosciute in tutto il mondo ne sono un'iconica metafora.
Un ambiente intimo e fuori dal tempo, un'oasi di silenzio rispetto al vorticoso movimento che risuonava tra le vie di Brera, e dove io stessa, come le altre persone, ho potuto godere di una piacevole esperienza sensoriale degustando il Brut Blanc de Blancs scelto tra le esclusive etichette proposte in carta. Un salotto a cielo aperto, immerso tra il rigoglioso verde dei chiostri e le grandi immagini che ritraevano territori e dettagli della tenuta in Champagne a completamento di questa piacevole coreografia, dove per un attimo sembrava di catapultarsi nei loro vigneti, tra filari di Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay.
Nel contempo ammirando l'installazione "Cohabitare" e la nuova collezione "Gustare Mundum", entrambe realizzate in collaborazione con lo studio di design italiano Formafantasma fondato da Andrea Trimarchi e Simone Farresin. Due progetti differenti ma che insieme richiamano i concetti di territorio, progettualità e cultura delle eccellenze artigiane.
"Cohabitare", in particolare, rappresenta anche il forte impegno della Maison per una viticoltura sostenibile. L'enorme installazione, in esposizione a Milano solo in parte, è stata realizzata nel 2024 all'interno dei terreni dell'azienda in un luogo che ha preso il nome di Îlot de Biodiversité (Isola della Biodiversità). L'opera è composta da una serie di pali in terracotta artigianale francese decorati con smalti di diversi colori, con cavità e forme differenti per attirare animali e varie specie di insetti. Un ecosistema nato dall'intelletto umano attraverso la creatività e la bellezza del design, che convive e genera nuove forme di biodiversità utili sia per l'ambiente in cui si trova sia per le vigne stesse. Un'opera in continua evoluzione in stretto contatto col territorio, come del resto il vino, uno dei rari prodotti d'eccellenza la cui produzione e le cui caratteristiche organolettiche sono strettamente connesse alle peculiarità della vite, una pianta che fonde le proprie radici, si sviluppa e si nutre del suo terroir interagendo, annata per annata, anche con l'andamento climatico e l'ecosistema presenti in natura.
"Gustare Mundum" ("Assaporare il mondo") riprende invece la storia del mondo naturale e il concetto di degustazione come rituale, attraverso due oggetti simbolo dello champagne, la glacette e il calice, qui realizzati con estrema raffinatezza ed eleganza dal rinomato produttore austriaco Lobmeyr scelto da Formafantasma. In chiave iconografica, il legame con la natura viene particolarmente esaltato anche in rapporto con l'uomo: nella glacette, placcata in argento, ritroviamo incise a mano rappresentazioni della fauna caratteristica del territorio accompagnate da figure umane; nei sei bicchieri in cristallo, soffiati a bocca e rigorosamente senza piombo per preservare le caratteristiche gustative e olfattive del vino, è rappresentato su ciascuno una delle piante simbolo della regione dello Champagne.
Un progetto che nel suo insieme dimostra ancora una volta come Maison Perrier-Jouët sia in grado di fondere arte e vino con la stessa maestria, cura e ricercatezza che dedica alla produzione dei loro rinomati champagne.
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8 - 13 aprile 2025 dOT - design Outdoor Texture in occasione del Fuorisalone - Milano Design Week Chiostro della Chiesa di San Marco, Milano Fotografie di Elena Amodeo

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