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Estate nei Borghi più belli d'Italia: intervista a Fiorello Primi

ROMA. In questa calda, caldissima estate si avverte un sempre maggior interesse da parte dei turisti italiani e stranieri nei confronti del nostro splendido Paese, grazie alla quantità e alla qualità dei suoi beni artistici, architettonici e naturalistici, per le tradizioni e le culture che da sempre lo rendono unico al mondo. Vittorio Schieroni intervista Fiorello Primi, Presidente de I Borghi più belli d'Italia, associazione privata che attualmente riunisce 352 piccoli centri abitati di "spiccato interesse storico e artistico", per focalizzare l'attenzione sulla situazione del turismo nei tanti borghi che sono il cuore del Bel Paese.



Intervista di Vittorio Schieroni

Direttore ARTSTART



Vittorio Schieroni: I Borghi più belli d'Italia nasce nel 2021 su impulso della Consulta del Turismo dell'ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani. Quali erano le necessità a cui si voleva rispondere con la creazione di questa Associazione?


Fiorello Primi: Era ormai matura la convinzione, all'interno della Consulta Nazionale dei Comuni turistici in ANCI, che occorresse creare una rete di piccoli comuni a vocazione turistica, insieme a quelli già turisticamente affermati, per offrire sui mercati nazionale e internazionale nuove opportunità di conoscenza dei territori e dei luoghi di una Italia meno conosciuta ma per questo non meno dotata di fascino e di bellezza. Per fare questo, e guardandoci intorno, abbiamo scoperto una associazione di comuni francesi, già operativa con successo da 20 anni, che si chiamava, e si chiama, Les Plus Beaux Villages de France. È stato facile cambiare la parola villaggio in Borgo e iniziare un percorso che ci ha portato, oggi, ad essere un asset turistico molto importante con i suoi 352 Borghi selezionati che, con i loro circa 1,3 milioni di abitanti e quasi 15 milioni di pernottamenti all'anno, rappresentano la seconda meta turistica, come città d'arte diffusa, dopo Roma. Con Francesi, Belgi, Giapponesi, Spagnoli, Svizzeri, Tedeschi e in attesa dell'ingresso di Cina, Russia, Libano e Palestina abbiamo creato la Federazione internazionale de I Borghi più belli della Terra (Les Plus Beaux Villages de la Terre) di cui siamo soci fondatori.


Quali caratteristiche deve avere un piccolo centro per poter rientrare nella vostra Associazione?


Il primo problema che abbiamo dovuto risolvere è stato quello di redigere una "carta di qualità" attraverso la quale poter realizzare una scheda utile a selezionare quei Borghi che sarebbero stati definiti "Uno de I Borghi più belli d'Italia". Il primo parametro è quello del numero massimo degli abitanti del comune (15.000) e del Borgo (2.000) per una prima scrematura. Oggi la scheda di selezione che viene utilizzata dai nostri quattro valutatori è composta da 72 parametri divisi in quattro blocchi. Il primo riguarda la bellezza estetica del Borgo sia dall'esterno che al suo interno, il secondo la qualità e la quantità dei servizi per i residenti, il terzo il sistema di accoglienza e ospitalità, il quarto la tutela dell'ambiente e del paesaggio circostante il Borgo. Molta attenzione viene posta alla volontà e capacità di innovazione sia nell'offerta turistica che per garantire la migliore qualità della vita ai residenti. Il sistema di valutazione è certificato ISO9001 e siamo periodicamente sottoposti a verifica. Ad oggi circa 1.000 comuni hanno fatto domanda e ne sono stati ammessi 352 di cui più di 30 sono, o hanno elementi, dichiarati Patrimonio UNESCO.


Quali sono le principali attività che I Borghi più belli d'Italia svolge per i suoi associati?


L'associazione è nata per valorizzare i Borghi che hanno caratteristiche che possono essere promosse, turisticamente, sui mercati nazionali e internazionali. L'attività principale è farli uscire dall'anonimato attraverso attività legate agli strumenti tradizionali di promozione, quali la guida cartacea dotata di realtà aumentata che ha venduto, fino ad oggi, centinaia di migliaia di copie, una rivista bimensile legata all'associazione (Borghi magazine), oltre ad una intensa attività di comunicati che vengono pubblicati su testate sia nazionali che internazionali, soprattutto online. Un accordo con Radio Kiss Kiss che, fino ad oggi, ha parlato di 320 dei nostri Borghi. La trasmissione "Il Borgo dei Borghi" su Rai 3. Abbiamo una intensa attività di social che ci ha portato ad essere il primo account turistico europeo su Instagram (#borghitalia) e ben posizionati su FB (circa 900.000) e sul Web (www.borghipiubelliditalia.it). Oltre ad una notevole attività di promozione internazionale, grazie all'accordo con ENIT e con gli Istituti Italiani di Cultura. Oltre a questo partecipiamo, coinvolgendo di volta in volta, alcuni Borghi a progetti europei e ne supportiamo alcuni nello sviluppo dei progetti PNRR. Stiamo infine sviluppando due progetti molto importanti per la digitalizzazione del patrimonio delle produzioni agricole tipiche, interamente finanziato dalla Borsa Merci Telematica Italiana, finalizzato alla loro promo-commercializzazione e alla digitalizzazione del patrimonio culturale per la creazione del più grande museo digitale del mondo per il quale stiamo cercando finanziamenti adeguati. E poi c’è la "Notte Romantica" insieme ad altre numerose manifestazioni di carattere regionale. Una grande opportunità ci sarà offerta dallo sviluppo delle attività legate al cosiddetto "turismo delle radici" insieme alla Confederazione degli Italiani nel Mondo… ma questa è un'altra storia da raccontare a breve.



Come reputa si stia evolvendo il turismo in Italia e quali sono i principali punti di forza e le maggiori criticità?


Con il Covid molte cose sono cambiate nel settore del turismo. Durante le fasi terminali della pandemia si è ricominciato a viaggiare andando alla scoperta di luoghi non troppo lontani da casa e non troppo affollati. Ecco allora che si è scoperto, sia da parte degli italiani ma anche da parte di molti stranieri, che si può passare qualche giorno di vacanza alla scoperta di esperienze di ogni tipo che sono possibili soltanto nelle destinazioni che sono rimaste molto vicine alle tradizioni popolari, al cibo genuino e tipico e dove il paesaggio e l'ambiente sono riconducibili a tempi che nelle città sembrano ormai passati per sempre. Ovvero si sono scoperti i Borghi e i territori con tutte le loro peculiarità e biodiversità. Uno dei punti di forza del nostro Paese al quale vanno, purtroppo, associati punti di debolezza strutturale rappresentati dal sistema dei collegamenti, dell'accessibilità e, in molti casi dall'assenza di servizi essenziali e di un sistema di ospitalità e accoglienza insufficiente. Per questo nel selezionare I Borghi più belli d'Italia facciamo molta attenzione a valutare questi elementi affinché chi si reca in uno di questi possa trovare ciò che serve per passare un buon soggiorno o fare una bella visita.


Oltre, naturalmente, a una questione di dimensioni, quali sono, secondo lei, le principali caratteristiche che differenziano il turismo di una grande città da quello di un piccolo centro?


In un piccolo centro si trova subito il contatto con gli abitanti del luogo che sono sempre disponibili ad accogliere il turista o visitatore come un ospite di riguardo. Anche il tempo cambia dimensione, nel senso che ci si può fermare tranquillamente in una panchina, in un bar o ai piedi di una fontana o nelle gradinate di una chiesa per godersi il lento scorrere del tempo e, magari, scambiare quattro chiacchiere con qualche abitante al quale chiedere qualche informazione. E poi, non certo da trascurare la possibilità di degustare prodotti o piatti che solo in quel luogo si possono trovare, quasi sempre di produzione propria o comunque locale. Niente a che vedere con il turismo della città dove i ritmi sono sicuramente più incalzanti e dove impossibile è il contatto con le comunità locali.


I Borghi più belli d'Italia riunisce centinaia di luoghi incantevoli, dal Nord al Centro, al Sud Italia, isole comprese. Alcuni notissimi, altri ancora da scoprire: da Tropea a Zavattarello, da Porto Ercole a Ossana, Bobbio, Castell'Arquato e Varzi, fino a San Leo e Otranto, per fare alcuni pochi esempi. Avete intenzione di allargare ulteriormente i vostri associati nel prossimo futuro?


Attualmente i Borghi selezionati sono 352 tra i circa mille che hanno fatto domanda e i circa 900 visitati. Abbiamo fatto in modo che tutta l'Italia fosse rappresentata con tutte le tipologie di Borgo. Da quello tradizionalmente circondato da mura medievali a quello marinaro, da quello lacustre a quello rurale, montano, montano, fluviale o collinare. Per l'ampliamento del numero di Borghi associati è l'assemblea nazionale dei Sindaci che, di volta in volta, decide se ampliare o meno il numero. Fino ad oggi è stato così, per il futuro non posso fare previsioni.



L'intervista di Vittorio Schieroni a Fiorello Primi è stata realizzata tra luglio e agosto 2023.

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